Il castello di Gradara e l’episodio di Francesca nella “Commedia” di Dante

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Castello di Gradara. Foto di Alina Zvonareva

Эпизод встречи Данте с прекрасной Франческой в V песни «Ада» — один из самых знаменитых в «Божественной комедии», а сама героиня стала одним из вечных образов европейской культуры (вспомним Родена, Блока, Рахманинова, Китса, Д’Аннунцио…). Как и большинство персонажей дантовской поэмы, Франческа да Римини – реальный исторический персонаж, знатная дама родом из Равенны (родовое имя – Франческа да Полента). С ее именем связан замок Градара, расположенный на границе областей Марке и Эмилия-Романья, недалеко от адриатического побережья. Наш итальянский текст рассказывает о том, как в Градаре переплелись миф и историческая реальность, а мы хотели бы обратить ваше внимание на еще одну «мифологическую» деталь, которую редко кто-то замечает.

Словосочетание «Паоло и Франческа» настолько привычно для нас, что мы даже не допускаем мысли о том, что оно может искажать дантовский замысел. Если же внимательно прочесть текст V песни «Ада» (неважно, в оригинале или в переводе), намеренно забыв обо всех последующих интерпретациях этого сюжета в мировой культуре, то обнаружится, что лишь один из двух персонажей назван по имени и что только этот один персонаж участвует в разговоре с Данте, в то время как второй молча льет слезы. Персонаж, которому автор дал имя и предоставил слово, – Франческа. Что же касается ее возлюбленного, то он обрел имя – исторически верное – лишь в комментариях XIV века, самые знаменитые из которых принадлежат Боккаччо (Esposizioni sopra la Comedia), и именно прозаическое переложение Боккаччо определило дальнейшую судьбу Франчески (и Паоло) в мировой культуре. Но исследователи видят гениальность Данте именно в наведении фокуса на женский персонаж, оставив в тени второго участника событий (смелый и новаторский ход, по тем временам).

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Castello di Gradara. Foto di Alina Zvonareva

Una piccola chiosa sul canto V. Quello degli infelici amanti Paolo e Francesca è probabilmente l’episodio più celebre della Commedia, ma la cosa curiosa è molti di noi lo conoscono quasi esclusivamente attraverso fonti indirette, ovvero attravesto tutta la cultura posteriore che venne influenzata da questo episodio. Il caso più lampante è l’abituale coppia di nomi «Paolo e Francesca» (con «Paolo» al primo posto), la quale non risale a Dante, ma ai suoi commentatori antichi (tra cui Boccaccio è il più celebre). In effetti, basta distanziarsi un po’ dalle note riprese e rielaborazioni del canto V (Rodin, Blok, Keats ecc.) e leggere attentamente il testo dantesco per scoprire che: 1) a parlare è solo il personaggio femminile, mentre quello maschile si limita a piangere e a sospirare; 2) solo il nome di Francesca è presente nel testo dell’Inferno, mentre quello di Paolo non ci verrà comunicato da Dante, ma da Boccaccio. Queste circostanze cambiano un po’ la lettura dell’episodio: siRenzi, "Le conseguenze di un bacio", copertina del libro evince che all’autore della Commedia interessa di più Francesca, non Paolo, e molti studiosi vedono in questo un colpo di genio di Dante.

Sull’episodio di Francesca e sulla sua fortuna nella letteratura e nell’arte mondiale, vi consigliamo questo libro di Lorenzo Renzi, approfondito con rigore e competenza, ma lontano dall’essere accademicamente noioso.

Domande

  • Quali personaggi storici sono legati al castello di Gradara?
  • Perché sulla tragedia di Paolo e Francesca si sa poco di preciso? E perché, invece, l’episodio ha acquistato una fama intramontabile?
  • Cosa significano le seguenti espressioni: mastio / torre maestra, piano nobile, cogliere in flagrante? Come tradurreste in russo uomo di valore ma brutto nella persona?
  • Domanda sull’epigrafe: 
    Chi è l’autore dell’Orlando Furioso? Di che secolo si tratta?
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Castello di Gradara. Foto di Alina Zvonareva

Rocca malatestiana a Gradara

Le donne, i cavalieri, l’arme, gli amori/ le cortesie, le audaci imprese…

Con queste parole prese in prestito dall’Orlando Furioso ci apprestiamo a visitare la maestosa Rocca di Gradara.
La Rocca è uno degli esempi meglio conservati di fortificazione medievale d’Italia. Nata come fortezza militare su una terra di confine a partire dal XII secolo, viene trasformata in maestosa residenza nobiliare dalle potenti famiglie che si susseguirono nella dominazione del territorio: i Malatesta, gli Sforza e i Della Rovere.
Il percorso all’interno del complesso si snoda attraverso una serie di ambienti suggestivi a partire dal Cortile d’Onore, all’interno del quale si affaccia il mastio o torre maestra che ospita la Sala delle Torture, per poi proseguire negli appartamenti del piano nobile con le seguenti sale: Salone di Sigismondo e Isotta, Sala della Passione, Camerino di Lucrezia Borgia, Camera del Cardinale, Sala dei Putti, Sala del Consiglio, Camera di Francesca, Cappella gentilizia, Sala del Corpo di Guardia.
Alla visita degli ambienti militari e residenziali della rocca si affianca la memoria delle vicende dei tanti personaggi storici che vissero tra le sue mura: Giovanni Sforza e l'”avvelenatrice” Lucrezia Borgia, Sigismondo Malatesta e la sua amata Isotta. Ma la fama e la fortuna della Rocca sono soprattutto legate alla leggendaria e tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, gli sfortunati amanti cantati da Dante nel V Canto dell’Inferno, che all’interno delle sue mura consumarono la loro passione e trovarono la morte.
Francesca da Rimini, figlia di Guido minore da Polenta, signore di Ravenna, andò in sposa intorno al 1275 a Giovanni Malatesta, signore di Rimini, chiamato Gianciotto perchè “ciotto”, sciancato, uomo di valore ma brutto nella persona, dal quale ebbe una figlia di nome Concordia.
Paolo, cavaliere nobile, bello e cortese, fratello minore di Giovanni, sposato con Orabile Beatrice di Ghiaggiuolo, con la quale aveva due figli, s’innamorò della cognata, e Giovanni, messo in allarme da un servitore, li colse in flagrante e li uccise.
I particolari della tragedia, accaduta tra il 1283 e il 1288, sono ignoti e confuse le notizie, perchè nulla di preciso riferiscono i cronisti del tempo. Attorno a questo avvenimento,che poteva restare uno dei tanti episodi delittuosi del medioevo, si è creato un mito letterario che dura da otto secoli. Tutti i più grandi scrittori, poeti, musicisti, pittori di ogni epoca hanno narrato la storia di Paolo e Francesca: Boccaccio, Silvio Pellico, Gabriele D’Annunzio. Ma primo fra tutti fu Dante Alighieri che narra la vicenda nel V Canto dell’Inferno, assicurando agli sfortunati amanti un posto nella storia e nell’eternità.

Testo da qui (la versione originale contiene anche una citazione dantesca).

Слушайте также «невозможное интервью» с дантовской Франческой.

A proposito di Alina Zvonareva

Алина Звонарева – кандидат филологических наук, преподаватель итальянского языка, переводчик поэзии. Главный редактор проекта Italiano ConTesti / "Итальянские контексты". Alina Zvonareva è dottore di ricerca in filologa romanza, insegnante di italiano per stranieri, traduttrice di poesia. Ha fondato il sito Italiano ConTesti in gennaio 2016.

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