Июньская фреска из календарного цикла росписей начала XV века из замка Буонконсильо в городе Тренто композиционно и тематически распадается на три части: крестьянские работы на горных пастбищах, город с крепостными стенами и, наконец, музыканты и танцующие дамы и кавалеры на лоне цветущей природы. Интересно, что жизнь простых людей запечатлена художником с большим вниманием к мелким реалистичным деталям, в то время как идеализированный мир аристократов изображен в упрощенно-стилизованном ключе.
Текст для продвинутого уровня владения итальянским языком.
Domande e suggerimenti
- Secondo il calendario italiano, quando ha luogo l’inizio dell’estate e a quale evento astronomico corrisponde?
- Che cosa significano i termini alpeggio, malga, zangola, stantuffo?
- Spiegate l’uso del congiuntivo nelle frasi seguenti: Ci si potrebbe chiedere cosa stiano facendo […] i nobili signori.. ; chissà che anche loro non siano diretti alla festa… ; non c’è alcun dettaglio che rammenti la concretezza della realtà.
- Trovate nel testo gli equivalenti italiani di «высоко в горах», «духовые инструменты», «грациозные движения», «хоровод», «воздать должное», «зачарованный мир».
Il ciclo dei mesi di Torre Aquila a Trento: giugno, di Grazia A., autrice del blog sull’arte Senza dedica
Gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio…. eccoci arrivati a giugno. ed è già il momento di guardare cosa ci riserva la sesta scena del calendario del ciclo dei mesi di Torre Aquila a Trento.
Sotto il sole splendente del mese, tornano ad essere raffigurate le attività dei contadini, che a maggio si erano presi un momento di pausa. Siamo sulla montagna vicino a Trento, dove il committente del ciclo, il principe-vescovo Giorgio di Liechtenstein, ha la maggior parte dei suoi possedimenti.
A giugno, con la buona stagione, inizia il tempo dell’alpeggio. Ora che la neve è scomparsa anche alle quote più alte, pastori e servi si sono trasferiti nei pascoli alpestri: tocca a loro sorvegliare le mucche, mentre le donne si occupano di mungere, trasportare il latte e lavorare il burro.
In questa scena di vita contadina il pittore, maestro Venceslao, mostra una tale attenzione ai dettagli da raffigurare perfino le scandole, le tegole fatte con assicelle di legno tipiche della montagna, che coprono i tetti delle malghe. Con la stessa esattezza rappresenta gli attrezzi del lavoro, strumenti ormai quasi dimenticati, come la zangola: un recipiente cilindrico in legno con un coperchio forato al centro, da cui passava uno stantuffo, usato per sbattere la panna e trasformarla in burro.
I contadini e le loro famiglie, dunque, sono tutti occupati nei pascoli. Ci si potrebbe chiedere cosa stiano facendo, invece, i nobili signori, quando ecco che vediamo due eleganti aristocratici, che, con le loro vesti migliori e preceduti dai loro cagnolini, stanno varcando la porta di una città cinta di mura. Con il caldo estivo e la luce delle lunghe giornate hanno, di certo, voglia di lasciare il chiuso delle stanze e di uscire all’aperto. E chissà che anche loro non siano diretti alla festa che si svolge poco più in basso:
Qui, in un giardino circondato di siepi verdi e fiorito di gigli, si è raccolto un gruppo di una decina di giovani. I gentiluomini hanno indossato gli abiti più raffinati con i loro mantelli trapuntati e foderati, le dame hanno scelto i copricapi più eleganti o hanno raccolto i capelli in una lunga treccia. Insieme a loro sono arrivati i musici che già stanno suonando i loro strumenti a fiato. Tutt’intorno c’è un clima di allegria e di animazione: siamo, probabilmente, nel giorno del solstizio, il momento più adatto per festeggiare, con le movenze aggraziate di una danza in tondo, il primo giorno d’estate. Isolati da una cortina di rocce dalla scena dei pastori, ignari della loro fatica, i giovani aristocratici rendono omaggio alla bella stagione e danzano spensierati al suono della musica nel loro “giardino d’amore”.
L’atmosfera è ben diversa da quella della scena dei pastori: qui non c’è alcun dettaglio che rammenti la concretezza della realtà. Anzi, la mancanza di prospettiva e di proporzioni matematicamente definite, insieme alla vaghezza dell’ambientazione, sembrano fatte apposta per aumentare l’impressione di una visione di un mondo incantato, raccontato nei toni rarefatti di una favola o di una poesia.
Tanto che non sembra stonato citare il sonetto dedicato a giugno, poco più di un secolo prima, da Folgore da san Gimignano, con i suoi versi che cantano di un mese pieno di fiori, di frutti e di profumi, immerso in un’ aria di raffinatezza e di cortesia:
Di giugno dovvi1)dovvi = vi do una montagnetta,
coverta2)coverta = coperta di bellissimi arbuscelli3)arbuscelli = alberelli,
con trenta ville e dodici castelli
che siano intorno a una cittadinetta,ch’abbia nel mezzo una fontanetta;
e faccia mille rami e fiumicelli,
ferendo4)ferendo (qui, dell’acqua) = bagnando per giardini e praticelli
e rinfrescando la minuta erbettaAranci e cedri, datteri e lumie
e tutte l’altre frutte savorose5)savorose = saporite; da notare frutta al plurale, come anche le genti poco sotto
impergolate sien 6)sien = sianosu per le vie.e le genti vi sien tutte amorose
e facciansi tante cortesie,
ch’a tutto il mondo sieno graziose7)graziose (qui, detto dell’acqua) = gradite, accette, benigne.
Il testo originale di Grazia si può leggere qui.
Dallo stesso ciclo: Gennaio, Febbraio, Aprile, Maggio, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre, Novembre.
Ancora sul mese di giugno nei calendari medievali: Il calendario di pietra: giugno.
Примечания
1. | ↑ | dovvi = vi do |
2. | ↑ | coverta = coperta |
3. | ↑ | arbuscelli = alberelli |
4. | ↑ | ferendo (qui, dell’acqua) = bagnando |
5. | ↑ | savorose = saporite; da notare frutta al plurale, come anche le genti poco sotto |
6. | ↑ | sien = siano |
7. | ↑ | graziose (qui, detto dell’acqua) = gradite, accette, benigne |